QUALI SONO I SEGNI E I SINTOMI DI INFEZIONE DA HIV/AIDS?
L’AIDS è una malattia infettiva contagiosa dovuta al virus HIV. Tale virus si trasmette con il sangue e con i rapporti sessuali. L’evoluzione dell’HIV-AIDS varia da soggetto a soggetto: l’infezione può essere caratterizzata da un lungo periodo privo di sintomi, anche 10 anni, cui segue un periodo di coinvolgimento generale dell’organismo con febbre, perdita di peso, ingrandimento ghiandolare, nausea, vomito, infezioni frequenti; a questo fa seguito l’evoluzione della malattia con interessamento polmonare, intestinale, manifestazioni cutanee, complicanze neurologiche che nonostante la terapia farmacologica si conclude con la morte del soggetto. Non esistendo ad oggi cure realmente efficaci in grado di portare a guarigione il paziente l’impegno comune deve mirare a prevenire il contagio. Trattandosi inoltre di malattia particolarmente insidiosa a causa del lungo periodo di incubazione senza segni clinici evidenti, è di particolare importanza la valutazione dei fattori di rischio (abitudini di vita e sessuali) per prevenire la trasmissione del virus.
Il sangue prelevato a tutti i donatori a scopo trasfusionale viene analizzato ad ogni donazione per individuare la presenza degli anticorpi anti-HIV, che segnalano l’avvenuto contagio.
Tuttavia, l’assenza degli anticorpi anti-HIV non garantisce in maniera assoluta la non infettività del sangue in quanto tra il contagio e la comparsa degli anticorpi esiste un intervallo di durata variabile da 1 a 6 mesi (o più) e durante tale periodo, detto “periodo finestra”, il sangue pur essendo sieronegativo può potenzialmente trasmettere l’infezione. Nuovi test di laboratorio che ricercano, anziché gli anticorpi, materiale genetico del virus riducono sensibilmente, ma non annullano del tutto, il periodo finestra.
QUALI SONO I SEGNI E I SINTOMI DI EPATITE?
I virus delle epatiti virali possono essere causa di malattie identiche e indistinguibili tra di loro. Così come per l’HIV, i virus delle epatiti (principalmente B e C) si trasmettono con il sangue e con i rapporti sessuali, anche se spesso la via di contagio rimane inapparente e sconosciuta. La malattia si può presentare in varie forme: itterica (comparsa di colorazione gialla della cute e delle mucose accompagnata da malessere generale, nausea e vomito, facile stancabilità, eventuale febbricola), asintomatica (mancanza dei sintomi precedenti o presenti in forma sfumata), anitterica (mancanza di ittero), cronica (il virus rimane localizzato nel fegato, continua la sua azione lesiva e può evolvere, anche dopo anni, in cirrosi e comparsa di tumore del fegato), fulminante (forma molto grave, che può portare rapidamente a morte).
Per quanto riguarda la diagnosi, almeno in alcune fasi della malattia si può verificare nel sangue un aumento delle transaminasi (enzimi epatici ALT e AST); agli esami di laboratorio è inoltre rilevabile una positività dei marcatori specifici delle epatiti B e C, peraltro con gli stessi limiti descritti per l’HIV per quanto riguarda il “periodo finestra”.
COME E’ POSSIBILE PREVENIRE L’INFEZIONE DA HIV E L’EPATITE?
Dal momento che i virus responsabili di queste malattie si possono trasmettere con il sangue e i suoi componenti e con i rapporti sessuali, che l’infezione può persistere per molto tempo anche senza alcun sintomo, e che la diagnosi di laboratorio soffre dei limiti legati al “periodo finestra”, è assolutamente importante escludere dalle donazioni i soggetti in grado di diffondere tali malattie. Per questo motivo non devono donare sangue ed emocomponenti le persone potenzialmente a rischio quali, in particolare, coloro che sanno di avere contratto un’epatite B o C o un’infezione da virus HIV o che hanno comportamenti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive (cambio frequente di partner, rapporti con persone sconosciute, ecc.) o che fanno uso di sostanze stupefacenti. Da notare che anche un singolo rapporto sessuale a rischio o l’impiego per una sola volta di una siringa o di un ago infetti possono trasmettere l’infezione anche se, naturalmente, il rischio aumenta con l’aumentare del numero di esposizioni. Da notare ancora che, per quanto riguarda i rapporti sessuali, l’uso del preservativo riduce enormemente il rischio di contagio ma non lo azzera completamente.
Per quanto riguarda la vaccinazione, è attualmente possibile e anzi consigliata quella per l’epatite B (oltrechè per l’epatite A di origine alimentare), mentre per l’AIDS e per l’Epatite C non esiste a tutt’oggi alcun vaccino valido.
INFORMAZIONI SULLE PRINCIPALI MALATTIE INFETTIVE, MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE COINVOLGENTI LE DONAZIONI DI SANGUE/PLASMA
COSA FARE SE SI E’ INCORSI IN UNA SITUAZIONE A RISCHIO COME QUELLE DESCRITTE IN PRECEDENZA?
Il candidato donatore deve autoescludersi dalla donazione (che potrebbe recare danno a chi riceve il sangue) e per farlo ha diverse possibilità:
- Può chiedere di conferire con il medico del Servizio che darà i consigli necessari;
- Può rinviare la donazione (anche se ha ricevuto una lettera o telefonata di convocazione) o allontanarsi dal Servizio senza dover dare particolari spiegazioni; è utile comunque chiarire la situazione con un medico;
- deve, se ha già donato e sono sopravvenuti dubbi su una possibile situazione a rischio, chiedere, con le modalità a disposizione o anche telefonicamente, che la sua donazione venga eliminata.
PRIMA DELLA DONAZIONE
- Per qualche giorno prima della donazione occorre evitare l’assunzione di cibi grassi, fritti o di difficile digestione e di bevande alcoliche.
- La mattina della donazione è possibile fare la colazione evitando alimenti grassi o particolarmente ricchi di zuccheri (assumere per esempio thè, caffè spremute, succhi di frutta moderatamente zuccherati, frutta, biscotti o fette biscottate). In caso di esami di controllo annuale è preferibile rimanere a digiuno. La sera precedente è consigliato un pasto normale, senza abusi di bevande alcoliche od eccessi alimentari.
- Chi raggiunge il centro di corsa od arrabbiato, è meglio che attenda qualche minuto in sala d’attesa prima di presentarsi dal medico.
- Bisogna rispondere in modo responsabile alle domande poste dai medici al momento della selezione.
- Il questionario deve contenere risposte sincere e veritiere, con particolare attenzione alle domande poste per conoscere eventuali fattori di rischio per trasmissione con il sangue di infezioni virali.
- E’ preferibile non donare dopo un turno di lavoro notturno o particolarmente faticoso né si può farlo se durante le 24 ore successive il donatore addetto ai lavori e/o hobbies pesanti o di particolare impegno (es. guidare treni, aerei, gru, fare immersioni subacquee, …) non possa fruire della giornata di riposo.
- Se volete farvi accompagnare dai vostri figli, portate anche un accompagnatore che li sorvegli mentre voi effettuate la donazione.
DURANTE LA DONAZIONE
- Al momento della donazione si devono indossare indumenti idonei e comodi e che non costringano eccessivamente le braccia.
- Durante la donazione non si deve mangiare nulla, comprese caramelle, né masticare chewing gum per il rischio di loro ingestione accidentale.
DOPO LA DONAZIONE
- Assicurarsi che il cotone, tenuto fermo dall’apposito cerotto, funga sicuramente da tampone. Se esce ancora qualche goccia di sangue, ritornare in sala prelievi per il necessario intervento.
- Controllare che gli indumenti non determino compressione a monte del punto di prelievo. Slacciate per qualche minuto il colletto della camicia e cintura, se troppo stretti: respirerete meglio.
- Evitate di piegare il braccio per almeno 15 – 20 minuti dopo la donazione.
- Non portare pesi con il braccio che è stato utilizzato per il prelievo (borsa della spesa, bambini, ecc.).
- Subito dopo la donazione si consiglia di rimanere sulla poltrona per alcuni istanti e di alzarsi lentamente, di assumere bevande (acqua, Thè, caffè, latte, succhi di frutta, con zucchero ed eventualmente un panino o altro cibo solido, senza eccedere); è assolutamente controindicata l’assunzione di alcolici.
- Fate colazione seduti, e possibilmente all’ombra. Subito dopo la donazione non bevete alcolici e non assumete cibi eccessivamente impegnanti la digestione.
- Il pasto successivo alla donazione dovrebbe essere leggero, anche se energetico.
- Bevete più liquidi del solito dopo la donazione, a pasto e durante la giornata evitando alcolici.
- Non fumate (almeno per 1 ora!)
- Evitate bruschi movimenti del capo e repentine variazioni di posizione (da seduto ad in piedi e viceversa).
- Non sostare fermi in piedi subito dopo aver donato, ma passeggiate.
- Evitare una eccessiva sudorazione e/o traspirazione frequentando ambianti chiusi o caldi o affollati.
- Nella giornata della donazione , evitte attività fisiche intense, lavori faticosi, attività sportiva, lunghi viaggi in auto.
- In caso di malessere nelle ore successive alla donazione, contattare l’UdR Avis.
Al fine di tutelare il ricevente qualora insorgesse una malattia entro 24/48 ore dall'avvenuta donazione o se pensa di non avere risposto correttamente al questionario o alle domande del medico selezionatore è importante segnalare il fatto ad un medico del SIMT: entro le ore 15 al n° 0113134995 e dopo le ore 15 e fino a 8 gg successivi, al n° 0113131628 (Medico di guardia); in caso di mancata risposta contattare i nostri centri di raccolta di Torino e /o Pianezza ai n° 011613341 e 0119661668. Se il processo patologico insorge dopo un mese, la segnalazione può essere fatta direttamente ad un medico dell’UdR AVIS.